
Eccoci dunque all’epilogo di questa incredibile avventura!
Valutando soggettivamente il concentrato di emozioni provate e condivise in tre settimane (nelle quali solamente 6 giorni sono poi stati realmente operativi) l’impressione è quella di aver incamerato mesi e mesi di esperienza. Poi torna la razionalità e pensi a quale smisurato bagaglio di sensazioni, incontri e scenari deve aver acquisito l’atleta Andrea Devicenzi, su questo percorso da Marzo. "L’atleta" si, non necessariamente paralimpico, perché al suo seguito noi "normodotati" siamo stati tutti perdenti, in termini di tempi, fatica e dolori vari. Andrea Devicenzi è uno sportivo, un agonistico, un motivatore ed un “filosofo della vita” la cui determinazione -unita alla capacità di comunicazione ed alla disponibilità verso tutti- crea una sorta di ipnosi collettiva attraverso la quale non si fa più caso all’invalidità.
Voglio citare l’altrettanto mirabile impresa di Francesco, ragazzo affetto da un’invalidità causata da un malfunzionamento dell’incubatrice ed accompagnato da altri eroi dei nostri giorni, i volontari dell’associazione “Vengo anch’io si tu si”.
Nonostante la visibile stanchezza e l’essersi dovuto talvolta fermare per eliminare le vesciche sulle mani, Devicenzi ha rifiutato categoricamente l’aiuto da parte di volontari e istituzioni che lo spronavano a salire in auto per qualche chilometro e… passo dopo passo, la destinazione è stata conquistata.
Nell’ultima tappa, Andrea Devicenzi, è stato accolto da Sandro Giglietti, Sindaco di Monterosi, da Fulvio Fiorelli, Sindaco di Campagnano e dal sindaco di Formello Santi Gianfilippo.
Molto simbolico il gesto del presidente del XV Municipio di Roma, Stefano Simonelli, che ha voluto attendere l’atleta alla Mola di Isola Farnese, non lontano dal confine tra Formello ed il territorio della Capitale.
Determinante la collaborazione di Luciano Naticchioni consigliere del XIV Municipo e di Marco Petrelli dell’associazione “Valorizziamo Veio” (il gruppo che di fatto ha ripristinato tutta la segnaletica sentieristica della Via Francigena). Una costante, sin dai primi briefing su queste ultime tappe, la presenza fattiva e disponibile del presidente del Parco di Veio, Giorgio Polesi.
Bravi e professionali come sempre gli istruttori ciclisti della MTB Formello che sono riusciti a percorrere tratti di Francigena dove nessun'altro veicolo avrebbe potuto.
Nonostante sia stato avvisato solo pochi giorni prima, è stato esemplare l'intervento di Danilo Casciani, direttore di Roma Natura: il tratto del parco dell'Insugherata è stato reso praticabile all'intero corteo, sotto la vigilanza dei guardiaparco.
Proprio grazie all’intervento di Luciano Naticchioni, l’atleta Devicenzi ed il suo corteo sono stati intercettati a sorpresa dalla Sindaca Virginia Raggi che ha espresso parole di stima ed ammirazione verso la straordinaria impresa di Andrea.
L’ormai nutritissimo corteo ha quindi varcato i confini del Municipio I di Roma dove, all’altezza di Monte Ciocci (un parco degno di nota per cura e panorama ma poco conosciuto dai cittadini romani) è stato ricevuto dall’assessore alla cultura Cinzia Guido e raggiunto dall’assessore allo sport di Roma Capitale, Daniele Frongia.
Giunti alle porte della Città del Vaticano, il momento sicuramente più toccante, emozionante e liberatorio! Tutto il corteo (al quale si sono aggiunti altri pellegrini di passaggio) ha aperto un corridoio umano con i bordoni e le racchette a guisa di spada facendo transitare sotto Andrea e Francesco fino all’ingresso del colonnato.
A questo punto vorrei fossero le sole fotografie a descrivere parte di questa esperienza, ma non senza prima aver ringraziato la Professoressa Alessandra Croci (La Via Francigena in Tuscia), vero cuore di tutta l’organizzazione, i guardiaparco di Veio coordinati da Fabio Neri, il già citato Marco Petrelli e la nostra squadra del Corpo di San Lazzaro con: Ilaria Bartolotti (direttrice operativa sul campo) affiancata dagli operatori Tatiana Melaragni e Manuel Sgalippa; il servizio sanitario curato dal membro del nostro Comitato Scientifico Luciano Trauzzola attraverso l’associazione “Arvalia” che presiede; i preziosi operatori del Coordinamento Radio “PC Nostrum” guidati da Daniele Carofei, direttore delle telecomunicazioni del San Lazzaro Roma (Roberto Di Veroli, Carlo Conte, Luca Noli, Roberto Mascolo, Marino Mercuri e Francesco Tavarani, gruppo E.R.A.). Vorrei citare e ringraziare anche i corpi di Protezione Civile comunale di Monterosi e di Campagnano, l’associazione Retake Roma La Storta e quanti non menziono per poca memoria e spazio ma che sicuramente si riconosceranno con il proprio valore nelle foto.
L’essenza segreta di un cammino sacro è scoprire come il suo vero inizio sia celato al termine della strada percorsa.
> Germano Assumma
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