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ANDREA DEVICENZI: LA VIA FRANCIGENA UN PASSO ALLA VOLTA, VERSO ROMA

Aggiornamento: 2 dic 2019





Attorno al 1119, presso un lebbrosario fuori dalle mura di Gerusalemme un gruppo di cavalieri dava vita ad un Ordine Equestre differente da tutti gli altri. Essi si resero conto come una ragguardevole percentuale di ammalati fosse abile al combattimento o comunque indispensabile per assistere e soccorrere altri cavalieri e pellegrini.

Laddove poco o nulla poteva essere fatto per guarire i traumi fisici ed i terribili segni della malattia, quest’Ordine forniva una chance psicologica e sociale di ricollocamento dei malati in una società selettiva e profondamente classista: un esempio concreto di come la disabilità non fosse un limite alla tenacia, al coraggio e alla fede di questi uomini.


Nel 1255 Papa Alessandro IV concede la bolla ai Cavalieri di San Lazzaro, una delle poche realtà cavalleresche medioevali ad ottenere il riconoscimento sia come “ospedalieri”, sia come “militari”.

Cronache dell’epoca raccontano di episodi di grande valore come la battaglia di San Giovanni d’Acri, dove cavalieri malati di lebbra e con i volti coperti, combatterono con insospettabile vigore accanto ai Templari. Proprio questi ultimi, nella loro Regola, stabilirono che i membri dell’Ordine del Tempio, se ammalati o feriti potevano transitare nelle fila del San Lazzaro (questo gemellaggio sembra sia all’origine della Croce Patente identica a quella dei Templari ma di colore verde anziché rossa).


Dal 2008, perduta l’anacronistica connotazione cavalleresca, il Corpo di San Lazzaro prosegue la missione di quei primi cavalieri ai quali si ispira per rettitudine, onestà e riconoscendosi nei moderni principi di tolleranza, umiltà, misericordia e carità. Presente in 80 nazioni con oltre 22.000 volontari, riconosciuto dalle Nazioni Unite come ONG e candidato al Nobel per la pace nel 2017, il Corpo di San Lazzaro in Italia, tra le molteplici attività nei campi del sociale e della protezione civile, ha abbracciato il servizio di Tutela degli Itinerari Storici e Paesaggistici e l’assistenza agli escursionisti ed ai pellegrini, in una sorta di “ritorno alle origini” in chiave moderna.



Questo preambolo si è reso necessario per far comprendere quanto